LE AUTO DI FAMIGLIA
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Il progetto per la Mercedes-Benz 180, primo modello costituente la famiglia W120, risale al 1951, ma la vettura finita venne presentata nel 1953. Due soli anni per realizzare un progetto così innovativo non erano molti, segno della forte volontà della Daimler-Benz di tornare ad essere punto di riferimento nel settore automobilistico. Tuttavia, al suo esordio la 180 non conobbe grandi consensi. Ciò fu dovuto quasi esclusivamente alla nuova forma della sua carrozzeria. A quell'epoca erano poche le berline a tre volumi con carrozzeria di tipo Ponton, cioè con parafanghi integrati nella carrozzeria e non più distaccati come nel caso delle 170 W136 e dell'intera produzione pre-bellica.
Perciò la 180 era moderna, staccava con il passato, ma non era di certo rivoluzionaria. In ogni caso, la linea della 180 causò un forte risentimento nella clientela più tradizionalista. Dopo la prime difficoltà, però, la 180 cominciò a fare breccia nel cuore di molti potenziali acquirenti. Ciò che piaceva in questa vettura era il comportamento su strada, l'assemblaggio curato e l'affidabilità del motore. Quest'ultimo, in realtà, era forse la nota più stonata in tutto questo insieme di innovazioni, perché non si trattava che dell'unità M136 da 1.8 litri già montata sulle ultime 170V e 170S. Tale unità motrice, ancora avalvole laterali, erogava 52CV, consentendo alla 180 una velocità massima di 126 km/h.Il motore era fissato ad un telaietto ausiliario che aveva la funzione di sostenere anche altri organi, come latrasmissione, la scatola dello sterzo e l'avantreno. Quest'ultimo era a ruote indipendenti con triangoli, barra antirollio e molle elicoidali. Anche il retrotreno era a ruote indipendenti, ma con semiassi oscillanti e molle elicoidali.
Anche il retrotreno era a ruote indipendenti, ma con semiassi oscillanti e molle elicoidali. L'impianto frenante era di tipo idraulico confreni a tamburo sulle quattro ruote. Nel febbraio del 1954 venne introdotta la 180D (W120 I), ossia la 180 con motore diesel, in questo caso il vecchio OM636 da 1.8 litri già montato sulla 170DS. Tale motore aveva dalla sua la più moderna configurazione a valvole in testa, ma la potenza era inferiore a quella del corrispondente motore a benzina, solo 40 CV, per cui le prestazioni erano decisamente inferiori e si fermavano ad appena 110 km/h. Ciononostante la 180D incontrò un buon successo, soprattutto presso chi esercitava la professione di taxista. Nel 1955 vi fu un aggiornamento tecnico: il retrotreno a semiassi oscillanti lasciò il posto ad un ponte oscillante con articolazione centrale, una soluzione già sperimentata in campo agonistico e dall'anno precedente anche su strada con il lancio della 220a.
Nel 1956 il prezzo della 180 a benzina, passò dai 9950 marchi del 1953 ad 8700 marchi e nel 1957 vi fu un nuovo e più consistente aggiornamento: nacque la 180b (W120B II), che montava un nuovo motore, più moderno e più potente, vale a dire il 1.9 M121B IV da 65 CV, in grado di spingere la vettura a 135 km/h di velocità massima. Tale motore aveva già equipaggiato altri modelli nati poco tempo prima, e cioè la 190 SL del 1955 e la 190 del 1956, ma nella 180 questo motore era depotenziato per non innescare un fenomeno di cannibalismo commerciale all'interno della gamma. Nel 1959 la 180D viene sostituita dalla 180Db, con motore leggermente più potente (43 CV), ma le prestazioni rimasero più o meno le stesse. Nonostante ciò, alla fine degli anni '50, la 180 a gasolio riusciva a detenere una grossa fetta della produzione Mercedes-Benz, merito delle sue doti di economia di esercizio, dovute principalmente ai consumi molto più bassi che nelle corrispondenti versioni a benzina. Tra il 1961 ed il 1962 le 180b e 180Db divennero rispettivamente 180c e 180Dc, ma con pochi aggiornamenti di dettaglio. Nell'ottobre del 1962 la 180 venne tolta di produzione.
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